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Sadler. (E non serve aggiungere altro).

Sono stata tempestata di messaggi quando su Facebook ho scritto questa frase: “Le occasioni si prendono al volo. E io sono tanto felice, anzi di più“. Qui vi spiego cos’è successo di tanto incredibile (ovviamente per me). Venerdì stavo andando al Polo fieristico di Rho-Milano per lavoro all’Artigiano in fiera. In macchina mi sento chiedere: “…e se andassimo da Sadler stasera?” Solo a sentire il nome mi si sono accesi tutti i connettori elettrici di vene e arterie e la mia mente aveva già risposto “si” prima ancora di emettere suono dalla bocca. Uno sguardo con il mio compagno di viaggio e in un lampo ho scritto un messaggio.

Ad onor di cronaca, in occasione di alcuni eventi del passato ho avuto la fortuna di conoscere Claudio Sadler e devo dire che mi è piaciuto subito perché è di origine trentine, un antidivo, è simpatico e si ferma a chiacchierare volentieri. Non avevo in realtà grandi speranze mi rispondesse invece dopo qualche minuto è partita la suoneria di Natale (che ho 365 giorni l’anno). Gentilissimo come sempre, mi ha riservato un tavolo. Dovete sapere che nella mia gastro-libreria ho alcuni suoi libri, acquistati una marea di anni fa. Nella mia wishlist ai primi posti, c’era (ora depennata) “una serata da Sadler” e devo dire che quando un desiderio si avvera, si prova una sensazione bellissima.
Ora parte la magia. Siamo arrivati davanti al ristorante in via Ascanio Sforza 77, verso le 21. Stradina tranquilla, tra gli ingressi dei suoi due locali, il Sadler e il Chic ‘n Quick, c’è la cucina. A vista. Elettricità pura. L’ingresso e la sala sono molto eleganti ma nonostante la mia mantella blu di lana, i miei scarponi e i capelli arruffati, mi sono sentita incredibilmente a mio agio. Appena accomodati lui ci è apparso con un grande sorriso, facendoci sentire bene. Da lì in poi è iniziato non “un” ma “il” viaggio. Abbiamo scelto il menu creativo, con gli abbinamenti ai vini pensati dal sommelier Claudio (un nome, una garanzia). Durante questa serata ho dimenticato di fare tre cose:

1. farmi dare la lista dei vini che accompagnavano i piatti (ma posso rimediare scrivendo a Claudio, il sommelier);
2. una foto del menu creativo con i nomi dei piatti (ma ho recuperato dal sito);
3. un selfie insieme a questo fantastico chef. Mi toccherà tornare….

Alla fine del mio post ci saranno alcune immagini che nonostante il mio super telefono, non renderanno giustizia ai piatti. Anche perché io li ho assaggiati e quei sapori ho cercato di immagazzinarli nella mia memoria. Sadler possiede due stelle Michelin e devo dire che mi son fatta un regalo di Natale impareggiabile.

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Menu creativo:

Sgonfiotto con carpaccio d’astice, maionese di bianco di pomodoro
Shabu shabu di pesce spada, portulaca, emulsione di finferli, carote e ricci di mare
Cappasanta in padella farcita di tartufo nero, lardo croccante e topinambur
Tagliatelle verdi all’alga spirulina, crema di ricotta salata, uova di salmone e katsuobushi
VeganRiso Carnaroli all’acqua di funghi porcini, polvere di funghi trombetta
Nocetta di cervo al vino rosso, xocopilli e pere alla grappa Williams
Zuppa di vaniglia, soffice di the Matcha, cannoncini di crema di castagna

Ora non mi rimane che depennare un altro desiderio dall’elenco. Attendo con fiducia che qualcuno mi domandi a breve: “…andiamo al St. Hubertus stasera?” Caro Norbert, fra poco verrò ad assaggiare anche la tua di cucina e non vedo l’ora!

Un pensiero riguardo “Sadler. (E non serve aggiungere altro).

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