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Semplice.

Sta per piovere.
Si è alzato il vento e tutto quel blu che avevo sopra la testa si è tramutato in un grigio abbastanza spaventoso. Sento il rumore di un tosaerba in lontananza e ho i capelli arruffati che non sanno proprio star fermi. Il tempo rispecchia il mio umore. Sono irrequieta e i miei pensieri si rincorrono veloci come le nuvole in questo momento, spinte dalle correnti d’aria.
Sono davvero selvatica, come mi è stato detto recentemente. Non amo i tormentoni e nemmeno le mode. Amo la libertà e l’indipendenza. Adoro la semplicità e tutto ciò che è natura. Preferisco guardare un temporale che una vetrina in città. Lo shopping non fa per me, a meno che non si stia parlando di libri. Non possiamo esser tutti uguali, lo so.

Sono seduta sugli scalini di casa. Ascolto il suono del bambù che si muove al ritmo della pioggia che di colpo ha iniziato a scendere…

Non so dire quanto durerà questa mia ricerca. Ma l’inizio si sa, è sempre difficile.
C’è chi cerca felicità o tranquillità. A me invece basterebbe la semplicità.
Non so, credo sia Thoreau che sta definendo il mio modo di agire. Leggere i suoi scritti mi sta facendo abbandonare tutto ciò che è esteriorità e apparenza (ne avevo comunque già poca voglia in partenza…). Mi piacerebbe poter decidere di andare non distante dal mio paese e provare a mettere in gioco la mia capacità di resistere alla solitudine, ovviamente in un contesto alpino. Una sorta di “Vita nei boschi”.
Sono sogni, ma alla fine cosa c’è di più semplice di sognare?

Penso a dove andare, a giugno. Verso i Pirenei o in Portogallo, o solamente aiutare un amico in malga. Oggi facendo la mia consueta camminata lungo l’Avisio mi sono fermata a chiacchierare con un pastore che si sta spostando con un gregge di pecore. Erano tutti in pace. Gli animali distesi sull’erba si godevano il tepore del sole mentre i due cani saltellavano intorno al padrone perchè si stava avvicinando l’ora del pranzo. Non posso fare a meno di camminare, ormai è diventato il modo migliore per avere un animo in pace.

Almeno qualche giorno però vorrei proprio andarci nei dintorni di Roussillon. E’ da molto che ci penso. Terra d’ocra e sfumature rossastre. Si narra che questo colore dipenda dal sangue versato con il suicidio di Sirmonde. Sirmonde si gettò dalle falesie per il suo perduto amore. Leggende.
Oppure a Porto, dove gustare dell’ottimo vino vicino al porto e aspettare che il sole tramonti e tramuti l’acqua e il cielo in mille colori.
Ma per Porto c’è tempo. Profuma di promessa.

Ha smesso di piovere nel frattempo e l’aria è più fresca. Gli uccellini cinguettano felici e i tre pelosi dormiglioni sono usciti in caccia. Bene, tutto nella norma.

6 pensieri riguardo “Semplice.

  1. Da romana che ha vissuto sempre a Roma negli ultimi anni si sta sviluppando sempre più in me l’esigenza e la voglia di abbandonare la grande città per trovare un contesto più umano, a misura d’uomo dove posso perdermi nella bellezza della natura. Per lavoro spesso vado nelle Marche e non sai che pace, che leggerezza d’animo che mi viene quando sono lì. La malinconia che ho percepito leggendo il tuo post l’ho fatta mia.

    1. Pensa che io vivo in Trentino. Quindi direi che parliamo di un contesto già molto diverso da Roma… credo mi uccida la pressione del quotidiano, delle scadenze…pensieri infiniti. Forse è solo un momento di stress…forse ho solo bisogno di staccare.

      1. Per me la fuga nelle Marche (anche se vado per lavoro) rappresenta quell’evasione di cui a volte ho bisogno. Però ormai da anni permane in me questa insofferenza al chiasso, alla confusione tipico di Roma. Chissà, forse veramente un giorno andrò via di qui!

  2. Io ho un’età e un lavoro che mi inchioda ma se avessi venti o trent’anni di meno, un’esperienza di eremitaggio in montagna o altrove la farei volentieri. Quindi ti capisco.

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