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Magici imprevisti solandri.

Un pomeriggio in Val di Sole davvero incredibile tra corse per arrivare puntuale ad una riunione (non amo arrivare in ritardo…) che per motivi di traffico alla fine è iniziata più tardi, un pranzo in solitudine dal profumo intenso e pungente di alcune erbe aromatiche e allo stesso tempo dai sapori molto delicati, il gusto di apprezzare con calma e senza distrazioni i piatti di Vinicio Tenni, alla Vecchia Canonica di Malè.
Alla fine dover attendere altri, che normalmente ti crea un leggero stato di nervosismo, si è rivelata una graditissima sorpresa.

E così seduta al mio tavolo verde lime, mi sono studiata il menu, ho ordinato un calice di vino bianco trentino (ovvio), Pinot grigio di Cesconi, una tartare di trota marinata all’olio di menta, con julienne casalinga di verdure in agrodolce e chips di patate viola per antipasto e come secondo un galletto disossato alla birra weiss, olive taggiasche e cipolle glassate. Volevo resistere al dolce ma mi è stata presentata una zuppa di fragole con gelato fior di latte incredibile. Come facevo a dire di no…?

Ma non è tutto!!!

Finiti i miei impegni (che tra l’altro si sono rivelati mooolto interessanti), sono slittati tutti programmi del pomeriggio quindi avevo ancora un po’ di tempo per rimanere in valle.
Così, in quattro e quattr’otto, ho organizzato una visita che per un motivo o per l’altro non riuscivo mai a combinare: da Nicoletta, all’Agritur Solasna di San Giacomo di Caldes. Anche qui, a circa 800 metri slm, sono scoppiate nuove idee, quel fantastico pizzicore che appare dal nulla in testa quando assorbo una forte energia. Tipo Vicky il vichingo e il suo prurito al naso. Del resto la creatività nasce in luoghi pieni di passione, verso la propria terra, verso gli animali, verso la famiglia.
Cucina casalinga e locale a metri 0, un luogo tranquillo e molto ospitale dove pernottare, azienda agricola, fattoria didattica, agritur aperto tutto l’anno.

Vacche di razza bruno alpina, pecore, galline e pulcini, conigli, un asino. Piante da frutto, vigneti di groppello, splendidi orti che sembrano giardini, ordinati e rigogliosi, fiori colorati dappertutto. Ovunque, angoli dove nasconderti tra le pagine di un libro o ombra dove fare una pennichella, cullati dai suoni di una montagna viva.
Il forno del pane e la macina a pietra, i trasformati di frutta e di verdura, le ricette della tradizione di famiglia seguendo i ritmi naturali delle stagioni.

Si, perchè seduta su una panca, godendomi tutto questo, sorseggiando del sambuco con menta e chiacchierando con Nicoletta della sua attività, traspare dal suo sorriso e dalle sue parole, un grandissimo amore per la sua famiglia.
Non mi sono potuta fermare moltissimo, purtroppo, ma tornerò presto a trovarla. E prima di mostrarvi questo mondo, vorrei ricordare ciò che mi ha risposto quando le ho chiesto se ha qualche rimpianto: “Adoro il mio lavoro, quello che faccio ogni giorno, tornassi indietro sceglierei nuovamente questa vita”. Ed è emozionante vedere i suoi occhi illuminarsi mentre ti racconta la sua storia e tutto l’orgoglio e la fierezza nella sua voce.

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