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À votre santé!

Devo fare un sacco di cose. Una di queste, molto urgente, è studiare francese.

Perchè mi capiterà a breve di incontrare un illustre personaggio del luogo (non dico chi, per scaramanzia) e dovrò saper usare terminologie particolari e soprattutto dovrò CAPIRE! Ovvio, non parto sprovveduta. Ho studiato la lingua alle medie e al liceo quindi si tratta solo ed esclusivamente di rispolverare. Vero? Verooo? 😩

Ditemi di si, vi prego, perchè so benissimo di non poter parlare in inglese ad un francese. Non si può. E’ la legge della Bastiglia, il decreto ministeriale di éclairs e macarons, il regolamento grand cru de vins de sable. Non si può, punto e basta.

Quindi per un mese dovrò guardare film di cucina in francese, leggere libri e siti francesi, ascoltare gente che parla francese, per entrare nel vivo della lingua, delle espressioni della patria del famosissimo motto “liberté, egalitè, fraternitè”.

Non mi dispiace, sia chiaro. Ma ho questa brutta caratteristica di iniziare un marasma di cose, piena zeppa di entusiasmo e non finirne nessuna…. Ho milioni di vasi di pandora aperti e neanche uno chiuso.
Dai su, si tratta di rimboccarsi le maniche e concentrarsi. E cosa sarà mai: l’argomento mi piace, è il secondo Stato che adoro per la storia della gastronomia dopo l’Italia. Ripenso a scene di film come Vatel con Gerard e Uma, con descrizione di sughi, di carni e pesci, la frutta perfetta, i dolci….ricette che ti facevano venire l’acquolina in bocca anche se erano le 8 di mattina. Banchetti sontuosi alla corte del Re, lo sfarzo, i colori dei piatti, e quell’incredibile sensazione di riuscire a riconoscere i profumi dalle pentole fumanti in quelle maestose cucine piene di piacevoli rumori e gente. Se chiudevi gli occhi ti sembrava di essere lì.

Per non parlare della pasticceria in Marie Antoinette. Così ricca di particolari di zucchero, di creme e panna e quelle incredibili sfumature di rosa…

Torniamo a noi, concentrazione.

Leggere, ascoltare e parlare in francese. Imparare e descrivere un mondo, il mio mondo, in un’altra lingua. L’ho fatto per l’inglese e per il tedesco. Adesso si tratta di farlo anche per il francese.

3 pensieri riguardo “À votre santé!

  1. Sono d’accordo con te! Non si può certo parlare in inglese ad un francese. Un misto tra etichetta ed educazione. Beh, anche a Parigi se parli in inglese ti guardano con pacata disapprovazione. Poi magari il cameriere ti corregge, occhi al cielo, la tua pronuncia mentre ordini una bottiglia di Pouilly-Fumé, ma ci sta.
    Augurissimi! ^_^ Il mio francese gesticolato è abbastanza funzionale, ma già il livello scolastico rimane un miraggio.
    Però parlo il tedesco come il birmano.

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