Me

Libertà

Che parola, quanti significati…

« La libertà (…) non consiste nell’avere un buon padrone, ma nel non averne affatto. »

Marco Tullio Cicerone

Si parte da qui. Tutto si ferma al parlare di vincoli. Un concetto burocratico e legale, qualcosa che ha a che fare con un’organizzazione politica, amministrativa, con tutto ciò che riguarda ogni minuto delle nostre giornate. Secondo me dovrebbe chiamarsi diversamente.

Perché per me la libertà parte da dentro di noi, è un qualcosa che puoi avere come no. È uno dei sensi, a questo punto il settimo visto che il sesto lo hanno già definito…

Cosa si prova la mattina quando ci si alza e quanto liberi ci si sente da tutto. Riusciamo ad essere schiavi di un sacco di cose, non solo dei vincoli…. ma per me il peggio in assoluto è dipendere dai pensieri.

Quando la mente non si sente più libera di esprimersi e di essere creativa e propositiva ma è stretta in una morsa di parole non dette che sembrano catene invisibili. Troppo concentrati su cose che non permettono scampo.

Quando ci ripetiamo che la vita è una e che tutto dovrebbe scorrere addosso come acqua sulla pelle che in poco tempo evapora e sparisce… così dovrebbe essere tutto ciò che non possiamo cambiare.

E quindi che fare? Come si riesce a staccarsi da questa incredibile forza nera che ci toglie energia e spegne tutto il nostro entusiasmo?

Ne parlavo con amici l’altro giorno, persone che usano il verbo dovere in tutte le frasi di una conversazione al bar.

“Non ho nessuna voglia, ma devo.” Oppure

“Non posso scegliere, perché la mia vita è così ormai.”

Ok.

Se si vive con altre persone bisogna cedere al compromesso ma non può essere tutto e sempre un compromesso. Senso di responsabilità? Secondo me nelle nostre vite c’e spazio per tutto. Solo la schiavitù in tutte le sue forme dovrebbe essere bandita.

“Dover per forza, no val ‘na scorza!”

Lo spazio per se stessi non deve mai mancare, ci deve essere una scatola per i propri pensieri, per i propri sogni, per le proprie follie. Ci vuole equilibrio.

Per chi come me ama l’avventura non è possibile la prigione interiore. Non è accettabile perché si finisce per morire dentro.

L’energia non va sprecata e nemmeno le giornate che abbiamo davanti, anche se tutto è un’incognita. Possiamo però decidere se subirla o cavalcarla e credo che non lasciar nulla di intentato, valga sempre la pena. Per non rimpiangere mai.

Un insieme di pensieri sulla libertà… non so se sarete tutti d’accordo. Accetto osservazioni.

Foto da Pinterest

5 pensieri riguardo “Libertà

  1. Pensieri molto profondi.
    Anche nella mia testa frullano continuamente pensieri così e cerco di darmi una risposta filosofica….
    Io credo che la libertà assoluta non esista.
    Per essere del tutto liberi bisognerebbe non avere assolutamente alcun legame con altri, quindi si finirebbe a fare il vagabondo/barbone/senza_tetto (e senza affetti) , ma anche in tal modo ancora si avrebbe bisogno della società per poter elemosinare e scroccare continuamente.
    Anche l’eremita deve pur mangiare qualcosa, quindi deve cercare o coltivare vegetali per nutrirsi, fare legna per scaldarsi, ecc. E’ pure sempre un lavoro. E anche l’eremita lo DEVE fare, se non vuole morire di fame e freddo.

    Assodato quindi che la totale libertà non esiste, anche la libertà più vicina a quella totale richiede uno stile di vita che non tutti siamo disposti ad accettare.
    E quindi che fare noi comuni pedine di questa società che dobbiamo/vogliamo andare al supermercato e pagare spese varie? E che sentiamo il BISOGNO di compagnìa, di amici, di parenti, di amanti?
    Beh… io penso che la libertà non sia il fatto di non aver alcun legame, bensì il fatto di essere libero di SCEGLIERE il lagame da accollarci una volta valutati pro e contro.
    Del resto anche quando il presidente USA parla di “paese libero” non intende “un paese dove ognuno si gratta le palle e fa quallo che gli pare”!

    Il matrimonio ,dopo qualche anno, è una gran rottura di palle, ma l’importante è essere liberi di scegliere chi sposare e liberi anche eventualmente di divorziare.
    La mancanza di libertà è in quei paesi dove le donne hanno un marito imposto e ,se divorziano, vengono lapidate.
    Il lavoro idem: DOBBIAMO lavorare, ma non siamo ai lavori forzati, non veniamo frustati e non siamo incatenati. Quella di fare tutti i giorni il lavoro che facciamo è una scelta per permettterci di dormire in una casa con riscaldamento, comodità e frigorifero pieno. E sederci a tavola coi nostri cari.
    Anche se magari la realtà è che al lavoro abbiamo una giornata di merda e alla sera troviamo a casa una moglie isterica, il cane che abbaia e i figli che vanno male a scuola e si fumano le canne…

Rispondi