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Bordeaux, à la table

Mi sono sempre piaciute le recensioni di ristoranti senza fotografie. Quelle descrittive, ricche di minuziosi dettagli che ti regalano un’immagine precisa del posto e della tavola. Parole che ti incantano per le diverse sfumature, profumi e sapori che si materializzano attraverso la giusta combinazione di termini, da vera acquolina in bocca. (Non credo di essere ancora in grado di rappresentare l’esperienza perfetta soltanto attraverso una mia descrizione quindi qualche foto aiuterà).
Grazie a Ruth Reichl, critico gastronomico del NY Times negli anni ’90, ho conosciuto un’infinità di piatti e mi sono seduta in moltissimi locali, di tutti i tipi: dal sushi bar al cibo vietnamita, dal baracchino newyorkese che vende hotdog inzuppati di salse dai mille colori a qualche angolo di una qualunque strada, al miglior bistro francese. Sento ancora lo sfrigolio della carne alla brace nei rumorosi mercati messicani e se chiudo gli occhi e annuso l’aria, riconosco gli odori di spezie e di affunicato. Ho assaggiato virtualmente una miriade di ricette dalla tradizione marocchina a quelle provenienti dalla Mongolia, seduta a gambe incrociate fuori da una yurta. In realtà poi qualche morso l’ho pure dato durante i miei quasi vent’anni di passione gastronomica…ma ho davvero ancora moltissime cucine da scoprire.

Ed eccoci a Belle Campagne a Bordeaux.
Un piccolissimo ristorante nella città vecchia, in una di quelle microscopiche ma vive viuzze dove si alternano librerie, antiquari e deliziosi luoghi dove immergersi in gustosi e rustici sapori. Dall’ingresso dove c’è solo un bancone in legno da cui si vede la cucina, si sale la scala e si giunge in una delle due sale in stile campagnolo. Carta da parati con i fiori, arredamento rustico. A dirla tutta, sembra proprio una di quelle locande di cui si leggeva nei libri dell’800, in cui si cucinavano soprattutto i prodotti di cacciagione. Già mi immaginavo piatti a base di fagiani o altri volatili selvatici.

Belle Campagne punta su materie prime di altissima qualità, soprattutto bio, di agricoltori locali. Un menu assolutamente dedicato alle stagione che ti dà moltissime informazioni sui produttori e sulla loro provenienza. Ti accolgono dei ragazzi molto preparati che ti raccontano volentieri le storie di questi magnifici prodotti.
Ho iniziato la mia cena con dei formaggi della zona, la Tomme d’Aspe (pecora), il Pèlardou (capra) e l’Escadut (vacca). Squisiti, ne avrei mangiati tre piatti. Peccato viaggiare in aereo perchè avrei potuto acquistarli per riassaporare a casa un pezzo di questa ghiotta serata. Come antipasto un uovo cotto dolcemente con salsa di cavolfiore, prosciutto croccante, castagne e champignons. Ottimo, davvero un piatto in cui il gusto è deciso e avvolgente. Ecco, se devo trovarci un difetto il piatto era tiepido, caratteristica in realtà riscontrata in tutto il pasto. Tra i 4 piatti principali proposti, (pesce, anatra, manzo e maiale) ho scelto la trota con una mousse di coriandolo, mela verde, salvia e pera glassata. Il filetto rosa era di suo molto saporito, dalla consistenza morbida e insieme al suo contorno, era molto armonico.
E il dessert…. una pera in camicia con il suo sciroppo e mousse di caffè. Dolce e amaro in perfetto equilibrio.
I gestori si sono imposti alcune regole, tipo che tutti gi ingredienti  freschi e trasformati devono arrivare entro la distanza massima di 250 km (quasi mai raggiunta comunque, il grosso è all’interno dei 47) e mai attraverso intermediari. Si approvigionano da circa 90 produttori locali cercando così di valorizzare al meglio l’agricoltura e l’allevamento regionali.
In abbinamento due vini rossi biologici, niente di speciale. Anzi, trovandomi a Bordeaux, una vera delusione. Se la carta dei vini rispecchia questi due prodotti è sicuramente da migliorare.
Costo della cena 43 Euro, vini inclusi.

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Belle Campagne
15, rue des Bahutiers
33000 Bordeaux
Tel. +0033 973612868
Aperto solo la sera da lunedì a venerdì dalle 19 alle 22.30.

 

9 pensieri riguardo “Bordeaux, à la table

      1. Allora aggiungo che lo ha tradotto una mia carissima amica. Quando lo hai sottomano, vedi se la traduzione è di Patrizia Traverso, poi mi dici

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