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Dal Lago Santo al Potzmauer (allungandola un po’…)

Devo dire che in questi giorni i miei occhi si sono riempiti di paesaggi diversi, che mi hanno regalato sempre una grande emozione. Ogni avventura di questa settimana mi è piaciuta, per i colori, per il percorso, per la diversità di alberi e piante nei boschi e per lo stato d’animo che ho provato. Stare da soli e per di più immersi nella natura ti permette di avere maggior concentrazione su te stessa e su ciò che c’è intorno a te e riesci a sentire i tuoi pensieri come se avessi al fianco qualcuno che parla con te. O forse qualcuno al mio fianco davvero c’è. La presenza di qualcuno che mi fa sentire protetta anche quando sento i tuoni esplodere sopra di me, è palpabile. Questa volta è toccata alla Val di Cembra. Pur abitando all’imbocco di questa valle non ero mai stata in vita mia al Rifugio Potzmauer ma era da molto che mi riproponevo di andarci. Arrivata al Lago Santo ho cercato il cartello per il Rifugio ma mi sono ritrovata di fronte la segnaletica del Sentiero Europeo E5 che indicava la via per Sant’Antonio e Cembra. Ho sentito che dovevo scendere. Forse perchè pensavo al piccolo leoncino che sta migliorando e desideravo avere un momento tutto per lui e Sant’Antonio mi ricordava Padova. Così mi sono incamminata in questa splendida e fitta radura di faggi che mi ha portato alla prima destinazione della giornata. Risalita al Lago Santo ho rifatto il giro alla ricerca del famoso cartello. Ed ecco perchè non lo trovavo. Era per terra vicino al Rifugio Lago Santo.

2 ore e 20. Avevo già camminato per quasi due ore ma mi sentivo un’energia incredibile. Che sentiero meraviglioso, statue di animali diversi, casette di ogni tipo. Una mi ha fatto ripensare a Walden quando Thoreau si era trasferito abbastanza lontano dalla sua città per entrare a contatto diretto con la natura, la sua vita nei boschi. Era tutta in legno come quella che lui aveva costruito per vicerci due anni, autosostenendosi con ciò che il bosco offriva, con quello che coltivava o con la pratica del baratto. Avrei la forza di farlo anch’io? Chissà, bisognerebbe proprio provare.
Faggi, abeti bianchi, pioppi, querce, ed un silenzio umano rotto solo dal canto degli uccellini che mi accompagna in ogni giro. Il sentiero non è per nulla difficile e molto vario. C’è un punto in cui vedi tutta la Valle dell’Adige nel tratto altoatesino.


Giunta al Rifugio avevo una fame incredibile e mentre chiacchieravo di porcini con i gestori, i fratelli Roberto e Giuliano, ha iniziato a piovere. Ho pensato ad un breve temporale ma poi è iniziata la grandine. Da sotto il tavolo mentre gustavo i miei canederli di ortica con burro fuso e salvia e listarelle di speck, sbucavano gli occhi di Nora e Greta, rifugiate insieme ai padroni dalla pioggia. Pazzesco, ho chiesto solo i nomi dei due simpatici cani ma non so con chi ho parlato per quasi un’ora in attesa di riavere un cielo un po’ più sereno per ripartire. So solo che abitano a Trento e che hanno cercato per le vacanze una baita nel bosco nei dintorni di Grauno per stare a contatto con la natura e fuori dal mondo.
Stava diventando tardi e comunque ci volevano altre due ore per arrivare al lago Santo. Appena calata la pioggia, mi sono separata dai nuovi amici che andavano nella direzione opposta alla mia e sono ripartita. I tuoni erano sopra di me e ogni tanto mi minacciavano. Il mio passo era veloce (cosa non si fa quando si pensa ai fulmini…) e sono giunta alla macchina in meno tempo del previsto.
Questo percorso è davvero molto bello e ti permette di conoscere la diversità che la montagna offre. Oltre al rifugio che è stata una piacevolissima sorpresa sia per la cucina che per i due ospitali gestori. Se ripenso alle canzoni andaluse di cui Giuliano ci raccontava la storia, ancora sorrido. Sabato al Potzmauer ci sarà un matrimonio di una coppia della Toscana e le previsioni sono le peggiori del mese. Anche se auguro agli sposi sole e cielo terso, sono sicura che comunque andrà il meteo, sarà sicuramente una giornata divertente e gustosa.

Se vi piace camminare, non perdetevi questo splendido sentiero. Ce ne sono anche di più brevi che portano al Rifugio Potzmauer come quello che parte dai Masi di Grumes ma dal Lago Santo merita il viaggio.

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