Sono ancora chiusa in casa, prigioniera di una tosse infernale. Ma oggi non mi dispiace per niente, fuori diluvia e la pioggia batte forte sulle tegole e sulle finestre del tetto. Il cielo è come il piombo e lo scroscio d’acqua sembra nebbia tra gli alberi e le case. Tranne questo fragore che ci regala la Natura, tutto tace intorno e ancora non ci sono altri rumori. E mi guardo bene dal sovrastare questo bellissimo suono con voci e musiche artificiali.
E’ domenica e la vita va a rilento, più o meno per tutti.
I tre pelosi ronfano ognuno sulla propria coperta o nella propria scatola (per quanto tu spenda in cucce bellissime, loro preferiranno sempre una scatola di cartone) e Muschio, il quarto gatto, non si è visto (l’unico che ha capito il valore di una vera cuccia).
In questi giorni ho dormito, letto, cucinato e fatto pulizie. Non mi rimane che stirare o guardare la pioggia che scende. Mi sa che oggi la scelta cadrà sulla seconda.
Si sono svegliati anche gli uccellini che stanno impazzendo sulle piante del parco sotto casa e si rincorrono felici. Mi fanno morire quei gridolini acuti che fanno, mi piacerebbe capire cosa si stanno dicendo. Ma non penso siano molto diversi dagli urli dei bambini che giocano correndo.
E’ buio in casa senza luce (perchè l’ho spenta non perchè c’è blackout) ma è bello così. Sono sotto la mia coperta di fiocchi di neve e inizio a pensare che fra non molto sarà Natale; 51 giorni per l’esattezza. E ci sono molte cose da fare, soprattutto biscotti da preparare… ma non oggi. Oggi ascolterò il cielo.
Mi è sempre piaciuta la pioggia, sia camminare sotto di lei, sia sentire cosa aveva da dire nel silenzio della mia camera. Ho dei bellissimi ricordi con lei. Alcuni di questi fanno ancora un po’ male, quelle fitte alla milza neanche avessi corso per ore. Consola sapere che ogni giorno è diverso e che se è vero che niente ritorna, niente rimane immutato. Ma la cosa veramente importante è non perdersi nemmeno un secondo di cosa si sta vivendo. Quindi, pioggia, sono tutta orecchi!
Mi rendo conto che sono un po’ mielosa oggi (sarà tutto il latte e miele che sto assumendo per contrastare il fuoco nei polmoni) ma c’è questa poesia, anzi questo pezzo di poesia che mi sembra perfetto per il grigio della giornata. Me la fa diventare più colorata e luminosa.
SPLENDORE NELL ‘ ERBA
Ma se la radiosa luce che una volta
tanto negli sguardi è tolta,
se niente può far si che si rinnovi all’ erba il suo splendore
e che riviva il fiore
della sorte funesta non ci dorrem
ma ancor più saldi in petto
godrem di quel che resta.
William Wordsworth
da
536. Ode
Intimations of Immortality from Recollections of Early Childhood