Agricoltura · Allevamento · Assaggi · Consigli e sconsigli · In cucina · Malghe e formaggi · Me · Montagna · Natura · Trentino

A zonzo per malghe al Passo Vezzena

Venerdì, giorno di shopping. No, non sto parlando di centri commerciali o negozi. La questione è che io a scarpe borse, vestiti o trucchi preferisco scoprire le vere cose buone della vita e quando arriva l’estate penso solo a quali esplorazioni in quota potrei fare. Non mi stancherò mai di dire quanto mi piace girare gli alpeggi dove si trasforma il latte in preziose forme dorate e in Trentino ce ne sono poco più di un centinaio. Ne conosco più della metà e quindi quando posso, scappo a visitare le altre.
Oggi era il patrono di Trento, San Vigilio, quindi ufficio chiuso e dovevo solo scegliere la destinazione. Sentito Alan, il mio compagno d’alpeggio per la medesima passione, la scelta è caduta sul Passo Vezzena a 1400 metri di quota che è a dir poco un luogo unico. Unico perché in una manciata di km si possono visitare moltissime malghe e lo si può fare anche a piedi o in bici. Le malghe Zochi, Palù, Cima Verle, Basson di sotto, Biscotto, Postesina, Fratte. Noi oggi abbiamo iniziato dalla Zochi e poi alla Fratte. Nella prima alle 10.30 avevamo già comprato le due forme ovviamente di Vezzena della giornata, 13 kg di puro formaggio, marchiato Trentino di malga, progetto che lavora su quei prodotti che hanno almeno 9 mesi di stagionatura. Le malghe infatti stanno lentamente iniziando a puntare su prodotti stagionati almeno di un anno. Con Alan abbiamo iniziato a collezionare forme di alpeggi differenti così se, o meglio quando, un giorno le apriremo, confronteremo il colore, il profumo e il sapore di ognuna di loro.


Per non farci mancare niente dopo varie degustazioni e acquisti tra ricotte fresche e affumicate, yogurt e formaggi, abbiamo deciso di fare due passi verso Cima Vezzena (Piz de Levico). Ma in mezzo al bosco e con gli occhi fissi tra la vegetazione sperando di vedere iperico, abbiamo trovato un sentiero con indicazione di una malga di cui non avevo mai sentito il nome, siamo stati sviati dall’obiettivo della cima. Ma una volta arrivati, abbiamo constatato che il pascolo era asciutto (vacche si ma niente latte = manze) quindi siamo tornati indietro e i nostri stomaci ci hanno fatto capire tramite diversi brontolii che raggiungere il Piz non era assolutamente una priorità.
Voglia di assaggiare qualcosa di buono, vicini a Luserna, dove andare per pranzo? Ma certo, Lusernarhof!

In terrazza, al fresco, cosa potevamo desiderare. Parlando come sempre di caglio e cagliate con un’ottima cucina ad un metro da noi.
Di seguito, il menu che abbiamo scelto. Da tener presente i saluti dello chef Luca con pane ancora caldo e burro di malga, paccheri in salsa e insalata di bollito.

CARNE SALADA, FAGIOLI E CIPOLLA

Tartare di carne salada tradizonale del Fiore di Arco, hummus di fagioli e ceci, sorbetto di cipolle caramellate al Teroldego

CARBONARA DI MONTAGNA

Spaghettone Monograno “Il Cappelli” Felicetti di Predazzo alla carbonara, con speck croccante, Puzzone affumicato e polvere di ginepro

SWEET & SPICY SPARE RIBS

Le nostre costine di maiale glassate al miele di bosco di Marigo di Lavarone, finite con il nostro rub home-made speziato (leggermente piccante), servite con patate al cartoccio alla panna acida e maionese piccante al pepe nero

CAPOCOLLO, ANICE E PATATE

Coppa di maiale all’anice stellato cotta a bassa temperatura, crema di patate di montagna e insalatina di cavolo viola al gin

Dovete andare se non ci siete mai stati! Vi dico solo questo!!!

Non posso non menzionare la freschezza che ti regala il sorbetto all’achillea e menta fresca. Ho scoperto questi ghiacci profumati e dai sapori indelebili in questi giorni, tutti strepitosi.

(la prima foto è di Lusernarhof).

Nel rientrare verso casa, potevamo non fare una cappatina a Maso Guez per qualche caprino fresco o stagionato? Per darvi un’idea, il crosta lavata è durato il tempo di tornare a casa. Lo spalmabile forse un minuto di più. Purtroppo a questo punto non ho fatto foto e quindi posso solo darvi un gran consiglio: visitate le malghe del Vezzena, se riuscite non perdetevi il Lusernarhof e per concludere il giro, andate dalle capre di Maso Guez!

Ragazzi, che giornata meravigliosa!

7 pensieri riguardo “A zonzo per malghe al Passo Vezzena

      1. A me la montagna piace in ogni stagione…. soprattutto autunno inverno… ma anche la primavera ha il suo perché. Odio il caldo e quindi per me l’estate è una fuga in quota…

Rispondi