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I briganti di Cerreto e il lago di Pranda

Che giornata intensa quella di oggi, con tutte le cose viste e fatte potevano essere due. Mi son svegliata presto, come sempre, e saltando fuori dal letto, ho aperto gli scuri della camera. Non vedevo l’ora di scoprire il paesaggio intorno al rifugio perchè la sera prima era troppo buio.

Il cielo era blu, nemmeno una nuvola. La luce ancora debole iniziava a illuminare le foglie dei faggi. Una casa disabitata aveva le pareti rosa, grazie ad un gioco dei raggi di un sole pallido che iniziava a salire da dietro le montagne. Non riuscivo a smettere di guardare gli alberi mentre tutto sembrava prendere colore un minuto dopo l’altro. Il Passo del Cerreto é una meraviglia, complice questa stagione che infiamma il bosco.

Subito dopo colazione a base di assaggi di torte fatte in casa (crostata alla confettura di frutti rossi, la cioccolatino, ricotta e mandorle e amaretti) la destinazione era Cerreto Alpi, il Borgo dei Briganti. Non mi sono sbagliata, un luogo davvero affascinante.

Questo piccolo paese fatto di case di pietra é arroccato su una rupe. Il borgo é davvero molto suggestivo e da un certo punto di vista sembra fermo a qualche centinaia di anni fa. Ha un carattere antico, ancestrale. É molto curato in ogni suo piccolo particolare. La strada lastricata che passa in mezzo al paese ti porta dalla chiesa al torrente ed ai vecchi metati, gli edifici adibiti all’essiccazione delle castagne. Qui un gruppo di giovani che non voleva lasciare il paese natìo, ha voluto investire per non farlo morire, puntando su un progetto ambizioso e a mio parere, vincente. Dall’economia del paese, la filiera della castagna, hanno realizzato un progetto di valorizzazione territoriale, produttiva e turistica. Abbiamo avuto una guida d’eccezione, Angela, la mamma di due dei Briganti, che incontrata per caso in paese, ci ha accompagnato per le viuzze che portano al metato brigantino che da pochissimo quest’anno, ha ripreso la sua funzione di essiccare le castagne.

Si raccoglie, si essica, si produce la farina da cui nascono i piatti della tradizione cerratana. E poi le guide che accompagnano gli ospiti lungo percorsi tra alberi centenari, il pernottare in splendide strutture ricettive come la stalla e il metato o il mulino. Gli eventi in tutte le stagioni, i concorsi sui dolci, la cucina. Le attività sociali, l’impegno di una comunità. Angela ci ha raccontato che in moltissime occasioni ci si aiuta e si ricambia aiutando, supportando. La generosità, la bontà d’animo sono nel dna di queste persone che hanno fatto della loro storia e delle loro radici la linfa delle loro vite.

Il paese prima del 2003 stava per essere abbandonato, come succede in molti luoghi in Italia. I paesi fantasma, come li chiamo io. Il progetto dei Briganti nasce nel 2003 ed é più vivo che mai.

Angela e il marito Alessio ci hanno raccontato con quanta fatica e passione i giovani stanno salvando una cultura, la loro, riportando lavoro e facendo conoscere il loro pezzo di vita sulla terra. E ancora più importante, trasmettendo ai loro figli il significato di tutto questo impegno, dello stare insieme, il valore di una comunità. Ci hanno mostrato tutta la filiera e come funziona l’essicazione delle castagne, dove tutto deve essere fatto con legno e scarti di questo frutto. Ah, dimenticavo Silvio, il simpatico cane di Angela che ci ha accompagnato per tutto il percorso!

Ci è dispiaciuto salutarli così presto ma prima di lasciare questo passo ci hanno consigliato di visitare il lago di Pranda, incastonato in un faggeto da tutte le sfumature del fuoco. Una camminata splendida su un tappeto di foglie infiammate.

Nello scendere in Lunigiana ci siamo fermate a raccogliere un po’ di castagne lungo la strada, per il ricordo di una giornata importante.

Poi il soffio del mare ci ha sussurrato di andare. Una nuova avventura ci attende, verso le Cinque Terre.

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