“Sono un guardiano di greggi.
Il gregge è i miei pensieri.
E i miei pensieri sono tutti sensazioni.
Penso con gli occhi e con gli orecchi
e con le mani e i piedi
e con il naso e la bocca.
Pensare un fiore è vederlo e odorarlo
e mangiare un frutto è saperne il senso.
Perciò quando in un giorno di calura
sento la tristezza di goderlo tanto,
e mi corico tra l’erba
chiudendo gli occhi accaldati,
sento tutto il mio corpo immerso nella realtà,
so la verità e sono felice.”
F. Pessoa, Il Guardiano di greggi
Vorrei parlare di una della figure più importanti della nostra montagna, il pastore, e proprio questa poesia di Pessoa riesce a rendere in poche righe questo fantastico mondo. Questo è il periodo più bello dell’anno per me, quando il caldo dell’estate si trasforma in una brezza frizzante e le cime delle nostre montagne in un attimo si spolverano di bianco. Pian piano tutto in natura si addormenta e come un bambino prima di chiudere gli occhi la sera, anche lei ha bisogno di una storia.