Venerdì = ferie.
In quest’estate molto particolare ho optato per delle vacanze formato weekend lunghi invece di settimane intere. Un po’ per il lavoro e un po’ perchè comunque non ho proprio voglia di viaggi. Così potrò girare ed esplorare i dintorni. Ho una lista di luoghi lunga un km. E poi a dire il vero mi piace moltissimo evitare di prendere la macchina, uscire di casa con zaino, scarpe da trekking e bastoncini e camminare, senza ore in macchina o altri mezzi. Anche perchè a volte conosciamo meglio i posti lontani rispetto a quelli fuori dalla porta di casa che sono altrettanto belli ed interessanti.
Oggi ad esempio sono arrivata al Lago di Santa Colomba. Vicino al ponte di ferro di Lavis c’è un bar, il bar Leimer, dietro il quale ci sono delle scale che danno il via al sentiero Sat n. 472. Sono entrata subito nel bosco, c’era moltissima umidità dopo una notte di pioggia. Ho ripensato alla mia colazione con il pane fresco alla lavanda con la confettura di rose. Sono così entusiasta per questi esperimenti non solo gastronomici, ma anche così connessi alla natura. Non riesco a definire bene questo pensiero ma mi piace la sensazione magica che mi dà cercare una sinergia tra le piante e la mia mente. Impastare ieri con la sola luce della sera, mescolare la lavanda alla farina, farmi guidare dal mio istinto, mi fa stare davvero bene, mi regala pace.
La mia ricetta di pane alla lavanda (quella alimentare, non trattata).
Ingredienti:
300 ml d’acqua
500 g di farina integrale di tipo 1
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaio di lievito madre
1/2 cucchiaino di sale
2 cucchiai di olio evo
e fiori di lavanda freschi
Procedimento:
Sciogliere il lievito in un po’ di acqua tiepida e aggiungere il cucchiaino di miele. Nell’acqua rimanente aggiungere l’olio e il sale. Mettere la farina sulla spianatoia e aggiungere tutti gli altri ingredienti, tranne la lavanda. Impastare il tutto e lasciare la palla coperta per due ore a lievitare. Passato il tempo rimpastare la palla e aggiungere i fiori di lavanda. Lasciare per un’ora a raddoppiare. Creare poi delle pagnotte, mettendole su una teglia con carta da forno per circa mezz’ora. Accendere nel frattempo il forno a 200°, aspettare si scaldi bene e infornare il pane profumato per 50 minuti.
NOTA: la casa e il vostro umore subiranno un cambiamento positivo repentino grazie all’essenza che invaderà ogni angolo. Gustate il pane con la vostra confettura preferita o con degli ottimi formaggi freschi, top se di capra.
Camminare, da sola. Sento la terra sotto i miei piedi e le foglie degli alberi mosse dall’aria che mi fanno compagnia. Meteo scostante, un cielo che cambia ogni secondo. Il percorso è ben segnalato, si passa per le campagne molto curate e qualche paese. Il profumo dell’erba tagliata ti apre tutti i chakra, energia che ti scivola veloce nelle vene. Dopo poco più di 3 ore e 700 e rotti metri di dislivello, sono arrivata al Lago di Santa Colomba. E per la legge di Murphy, appena giunta sulle rive, ha iniziato a piovere.
Non mi spaventa l’acqua, lo ripeto sempre, non sono fatta di zucchero. Ma quando iniziano i tuoni e i lampi, in montagna….anche no. Sono riuscita a mangiare il mio pane profumato con Casolet e luganega, bere il mio infuso di ginepro e poi ho accettato un passaggio per il rientro perchè la discesa sarebbe stata un po’ complessa.
Comunque lo consiglio vivamente questo percorso, tra campi coltivati, paesi, biotopi e boschi. Ho fatto due chiacchiere con i contadini al lavoro, ma non ho incontrato praticamente nessuno lungo la via, solo un signore in bici. Il lago è davvero molto bello incastonato tra abeti e pini, con le ninfee e le anatre. All’interno dell’Ecomuseo dell’Argentario, questo specchio d’acqua verde riflette le nuvole che sembrano tuffarsi.
Acqua ricca di trote e lucci per i tanti pescatori e terra di minatori che estraevano l’argento. Ci sono moltissimi sentieri che arrivano e partono dal Lago di Santa Colomba, tra i quali il Sentiero dei Canopi e quello che ti permette di esplorare il Biotopo le Grave.
Ecco qui le immagini di oggi
Passeggiata bellissima, ma non mi aspettavo niente di meno. Grazie per la ricetta, ho conservato della lavanda più-che-bio, e l’ho già usata in cucina, il tuo è un ulteriore suggerimento. Nel frattempo ho fatto la passeggiata di cui avevamo parlato tempo fa
Dai raccontami un po’ del tuo giro!!! Fammi sapere come è andata