Noris mi ha fatto una marea di foto insieme alla sua mamma, la signora Lina nel suo giardino così originale, pieno di colore e ricco di significati.
Io ho scelto quella che ho messo in copertina, perché ogni volta che la vedo mi fa sorridere. È un’esplosione di risate, quelle di gusto. Alcuni attimi non riuscivamo a fermarci mentre mi raccontava qualche aneddoto della sua vita. Una signora elegante nei suoi modi, nelle sue mani, in quello che dice. Un’espressione un po’ severa che ha una capacità di mutare in dolcezza in un frammento di secondo. È schietta e i suoi occhi sono vispi e pieni di energia. Ed è bello trovarla nel suo orto, ovunque può sbucare una fata o un elfo, quasi volesse mostrare il lato fiabesco della vita anche in quell’angolo.
Adoro queste immagini, le trovo così sincere.
La mia domenica è iniziata così, dopo due mesi fatti di spazi chiusi e di spostamenti limitatissimi, con una gran voglia di montagna e di incontrare amici veri.
Pochissimo tempo fa, la prima uscita con Nicoletta in Val di Sole, mentre ieri da Noris in Val Rendena. L’inizio perfetto è un saluto alla signora Lina che mi regala sempre i suoi sorrisi pieni d’affetto.
Quando riempio ogni minuto di una giornata di un’infinità di cose, faccio fatica poi a ricostruirle, a metterle in ordine. Non fraintendetemi: non nel senso che è faticoso quasi ci fosse nascosta un’accezione negativa. Intendo dire che a volte sono talmente ebbra di concetti, pensieri, sensazioni, respiri che la mia mente non vuol far scappare via niente. Ebbra di aria di monti, di aria di boschi, di aria che arriva dall’acqua spruzzata dalle rocce.
Tutta quell’aria mi dà alla testa.
Ho gli occhi carichi di tinte di verde, di azzurro e tutto mi sembra luminoso. Sarà anche la limpidissima trasparenza dell’acqua a rendere tutto brillante. Le mie orecchie sono ancora piacevolmente frastornate dal fragore della Sarca che corre nei canyon della forra. Un sentiero la costeggia e ti porta fino alla piana di Vallesinella dove sbuca quasi sempre dalle nuvole una bella fetta di Dolomiti di Brenta. Ero stata alle cascate con il trekking rosa, l’estate scorsa.
Tra il saluto alla signora Lina e il sentiero della Forra in Val Brenta come sempre in mezzo c’è Noris, una vera fonte di ispirazione. Perché i miei neuroni lavorano meglio quando passo del tempo con lei. E rifletto molto, ascolto, interpreto. Divento introspettiva ed è come se riuscissi a rallentare la sabbia della clessidra. Posso vedere meglio e capire tante cose. Di solito quando vado da lei, parto da casa con qualche dubbio, qualche peso; devo dire ancora di più in quest’ultimo periodo. Nel tragitto di solito parlo da sola, cerco soluzioni improbabili a qualche dilemma, divento coraggiosa nell’affrontare qualche fantasma. Magari mi vengono in mente ricordi che mi rattristano un po’ ma nel momento in cui scendo dalla macchina ed entro nel suo mondo, la mia anima si alleggerisce immediatamente.
Ed è tutto uno sperimentare, un accendere i sensi. Un parlare di cose antiche e contemporaneamente vedere il futuro. Magari vi sembro matta, ma la sintonia è proprio una bella cosa.
In Val Brenta prima di arrivare all’inizio del sentiero della forra, siamo andati a salutare Matteo, Doriana e i loro bambini, per assorbire un po’ della pace che regna in quel luogo. Prà de la casa è davvero un posto magnifico circondato da milioni di margherite e da piccoli orti segnalati di erbe spontanee, come iperico, genziana, timo selvatico, ruta, cumino dei prati e molte altre. Il rispetto della cultura della zona è alla base di questa gestione familiare che vuole mantenere lo storico vivaio nel quale negli anni hanno lavorato moltissime donne della valle.
Mi immagino nelle sere calde d’estate quante stelle riusciranno a contare quei bambini stesi sull’erba e sui fiori selvatici.
Dopo una giornata come questa in cui non racconto tutto, gelosa delle mie scoperte e di storie preziose, mi sento un’esploratrice, avida di nuove conquiste e di tesori nascosti. Entro in contatto con il bosco, con gli alberi e con la terra e nei loro fitti discorsi, ritrovo i veri valori, abbandonati in qualche crepa del mio cuore.
Inestimabile.