Sono giornate piene, queste.
Giornate che scappano come sabbia dalle dita. Tanti impegni, momenti che si sovrappongono veloci, uno sull’altro. E la cosa incredibile è che se non mi guardo indietro e non ci rifletto con attenzione, mi sembra quasi di essere ferma, di non far niente. Invece scorre tutto troppo in fretta. E soprattutto, dimentico tanto, in fretta. Trascorsa questa prossima settimana, potrò rallentare e ci sarà più tempo per me.
Voglio fermare con qualche scatto, quest’ultimo periodo, intenso e bellissimo. Perché per me questo è il luogo dove scrivere cosa mi accade e cosa penso, la mia scatola dei ricordi. Nessun inutile oggetto, solo parole e immagini.
In questi giorni è mancata la mia prof. di italiano delle medie. Una di quelle persone che nella mia vita han fatto la differenza. In classe, tra letteratura e grammatica, ci spronava a tenere un diario, ci faceva raccontare le nostre esperienze, cercando di dettagliarle il più possibile. Io l’ho fatto. Da allora ho sempre descritto su carta i miei momenti più importanti, belli e brutti (scatoloni e scatoloni di agende). Poi da qualche anno, dalla penna son passata alla tastiera. Niente di che, lo so. Ma quanto mi piace rileggere le mie giornate, quelle piene di luce, ma anche quelle in ombra, perché complice (o colpevole) anche l’età, tante cose scivolano via. E poi mi rendo conto quanto si modifichi la prospettiva o l’intensità di una sensazione. Le emozioni cambiano così come i dolori. Alcune ferite magari sono ancora aperte, ma almeno sento che hanno smesso di sanguinare.
Dimenticare è proprio brutto. Perchè qualsiasi momento della nostra vita ci ha portati dove siamo ora, ha formato ogni singolo aspetto di noi.
Guardo queste immagini per non perdere il blu profondo del cielo in malga o quei raggi di sole, nel momento in cui sparisce dietro le cime, infilati tra i rami dei larici. La nebbia di una mattina al pascolo che ti entra nelle ossa. Il canto di un coro sotto le Pale di San Martino. L’inaugurazione della sede di un HD motorclub. Aspettare la produzione del burro d’alpeggio oppure assistere alla raccolta del luppolo.
O la sera dopo una lunghissima e caldissima giornata, sorseggiare un ottimo gintonic.