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Le affascinanti storie della cucina trentina

Avete mai sognato di fare un salto indietro nel tempo e trovarvi per alcuni giorni in momenti storici importanti come ad esempio nel Medioevo, insieme a Baudelaire e gli altri poeti maledetti, durante la Rivoluzione francese oppure ad un ballo alla corte degli Asburgo? Magari dipingere insieme a Monet o scrivere a fianco di Jane Austen? Beh, io non ho un momento preciso, ne ho tanti in verità… ma sicuramente mi sarebbe piaciuto assistere ad uno di quei sontuosi banchetti che venivano preparati per re o imperatori, in Francia ma anche in Austria oppure in Russia…La tavola imbandita per un numero indefinito di commensali, centrotavola di frutta e verdura, la lista della spesa, il recupero dei prodotti, delle materie prime, la scelta dei vini, la stesura del menu, i mercati, le cucine, le pentole sui fuochi… Certo, rimanendo nel mio habitat, c’è un periodo durato 18 anni che avrei vissuto volentieri, ovviamente nelle condizioni giuste…il Concilio di Trento, sarebbe stato perfetto! Dal 1545 al al 1567 Trento è stata il fulcro del mondo ed essendo concentrata nello stesso luogo la presenza delle persone più influenti dell’epoca, sono stati serviti a tavola i migliori prodotti conosciuti. Dal libro “il Bauer – cultura, tradizioni, ricette della Cucina Trentina” leggo che prodotti quali  prosciutti di San Daniele, stoccafisso delle isole Lofoten, formaggi francesi e verdure dal sud Italia, hanno svolto un ruolo fondamentale sul panorama gastronomico del Concilio: il tutto annaffiato dai migliori vini siciliani. Un altro aneddoto del libro smentisce la tradizione trentina degli strangolapreti, nata secondo alcuni sempre all’epoca del Concilio, oggi uno dei piatti principali tra i primi locali, e la attribuisce a quella napoletana che le ha dato tale nome per via della voracità dei preti nel mangiare questi gnocchi (tanto che rischiavano di strozzarsi). La differenza sostanziale sta negli ingredienti utilizzati: in Trentino è il pane raffermo a farla da padrone mentre a Napoli son fatti di farina. Difficile smettere di leggere queste pagine così interessanti perché non si trovano solo ricette della cucina del territorio ma racconti e a volte anche “gastro-gossip” del tempo. Gli autori del libro sono Carlo Alberto Bauer e la moglie Anna Lucia Garbini e insieme si sono dedicati con passione a tutto ciò che riguardava la tavola e le ricette della storia. Protagonista anche di trasmissioni tv, Carlo Alberto Bauer è stato alcune volte intervistato riguardo ai suoi lavori. Stiamo parlando dei primi anni ’70, nel 1973 in Rai con Luigi Veronelli, e io non ero ancora nata. Oggi non fa più notizia, il food è onnipresente su qualsiasi network, ma 40 anni fa era davvero una novità. Concordo anch’io con i giornalisti che l’hanno seguito, che non si può dimenticare tale impegno e tale dedizione a preservare una parte importante della nostra cultura. Tornando all’epoca del Concilio per celebrare la storia della cucina di quel tempo durante questo mese al Castello del Buonconsiglio ci sarà un interessante ciclo di incontri dal titolo “Tavole medievali”. Io ci andrò sicuramente!

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