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Il “mio” Cheese, i nuovi amici e l’Osteria la Pimpinella.

Finita da una manciata di ore e mi manca già. Ho nostalgia della gente curiosa che si avvicinava al bancone per vedere le gustose creazioni trentine dello superchef Luca, della sorpresa negli occhi degli ospiti nel bere il latte fresco di montagna nei calici da vino rosso. Per non parlare del sole che illuminava le giornate sopra il mercato o la via dei presidi, la gioia che sovrastava la stanchezza di Andrea, Davide e Marianna, il camminare tra le varie piazze e le infinite bancarelle di piccoli tesori caseari, ascoltando le mille lingue provenienti da tutto il mondo. Sorrisi, storie. E nuovi amici. Perché Cheese è così, una serie di incontri, uno dopo l’altro ma anche uno insieme all’altro. E così si parte chiacchierando in due e si arriva a gruppi di dieci e più persone.

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E si mescolano operatori con giornalisti, produttori con ristoratori e lo staff dell’organizzazione e infine si è tutti amici e non ti ricordi com’è cominciata. Ti ritrovi lì, a parlare di mille aneddoti che toccano il tuo territorio e di quegli uomini e donne che vivono la montagna. La gola ti brucia dalle tante parole ma non ce la fai; senti il bisogno estremo di dare voce a quei giovani che stanno cominciando a crederci, che hanno in comune quegli occhi che si illuminano quando ti mostrano i loro prodotti, i loro progetti, spiegando anche tutto il loro contorno. Testimoni del presente, custodi del futuro. Rimango ammutolita guardando per qualche secondo tutto questo fervore. Tutti tremendamente distrutti e magicamente pieni di energie. Ma per un attimo ho voluto un momento solo per me, per rimettere in ordine i pensieri e in fila le nuove idee. Così ho conosciuto Silvia e Manuel. Giovani sposi, ragazzi del genere che ho appena descritto. Una grande passione, la cucina e il condividere con gli altri. Mi sono seduta ad un tavolo nella loro Osteria aperta il 6 settembre, “Osteria la Pimpinella” da sola. Ho ordinato un muffin alla carota con crema di raschera e un calice di Barbera… Dopo poco, così come accade ad ogni Cheese e ad ogni Salone del Gusto, il tavolo si è riempito di risate e innumerevoli scorci di vita. Di cibo e birra artigianale. Di lavori importanti, di innumerevoli stelle Michelin e di orti biodinamici. Non c’è stimolo più grande per me di sentire chi ha appena iniziato ad affrontare questo mondo e ha grandi sogni e curiosità.

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Non descriverò i piatti di Manuel perché sono molto personali e, sono sincera, un mio splendido ricordo. Di sicuro posso dire che sapevano di buono, non solo per gli ottimi ingredienti, ma anche per la gentile chiacchiera e la dolce ospitalità di Silvia. Che sia il muffin o la panna cotta (che avrei mangiato a multipli di 4), assaggiate e chiedete loro un consiglio. Mi dispiace solo non aver scattato una foto insieme a loro…un gruppo di giovani in fermento, davvero interessanti, appassionati e pieni di vita. Il mio motto di quei giorni è stato “Restituisci sempre il favore“. Lo trovo un motto da seguire ogni giorno.
Se siete a Bra, patria di Slow Food, non perdete l’occasione di un posto a tavola in questa osteria e portate a quei ragazzi un mio caloroso saluto!!!

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